Reddito di cittadinanza

Il servizio in due parole

È un sostegno a nuclei familiari in difficoltà economica: i beneficiari hanno un’integrazione del reddito e seguono un percorso di reinserimento sociale e lavorativo.

Pensato per

Persone in difficoltà economica e in possesso di determinati requisiti reddituali e patrimoniali, di cittadinanza e residenza che hanno bisogno di aiuto per formarsi e trovare lavoro. 

Da maggio 2023 il Decreto Lavoro (DL 48/2023) ha modificato il Reddito di cittadinanza.

Cosa puoi fare

Il Decreto Lavoro ha introdotto due nuove misure di sostegno, Assegno di inclusione e Supporto formazione lavoro, destinate a chi possiede determinati requisiti Isee, reddituali, patrimoniali e di composizione del nucleo familiare.

Ha anche confermato l’abolizione del Reddito di cittadinanza per tutti i percettori dal primo gennaio 2024.
Per i percettori cosiddetti occupabili il decreto ha confermato la disposizione contenuta nella Legge di bilancio 2023, secondo la quale si ha diritto a percepire sole 7 mensilità di Reddito di cittadinanza durante il 2023.

Le famiglie già beneficiarie di Reddito di cittadinanza che hanno diritto a percepire il sostegno fino al termine del 2023 sono soltanto quelle in cui:

  • almeno uno dei membri è minorenne,
  • oppure ha più di 60 anni,
  • oppure ha una disabilità medio grave (invalidità uguale o superiore al 67%).

In occasione del pagamento dell’ultima rata di Reddito di cittadinanza l’Inps ha informato con un sms o un’email i percettori che hanno già fruito di 7 mensilità nel 2023 della sospensione del beneficio, come previsto dalla norma.

In particolare, la sintetica comunicazione ricordava che, nell’eventualità della presa in carico dei servizi sociali, la sospensione sarà revocata. L’Inps precisa che questa eventualità riguarda esclusivamente le persone che versano in un particolare stato di bisogni complessi e difficoltà di inserimento sociale o lavorativo. In altre parole, si tratta di nuclei familiari per i quali il sostegno supporta bisogni che vanno oltre la sfera lavorativa: si tratta di persone per le quali non sono sufficienti gli strumenti di attivazione che ricadono nell’insieme delle politiche attive del lavoro.

Coloro che in seguito alla valutazione iniziale dell’Inps, in sede di domanda di Reddito di cittadinanza, sono stati considerati adatti a seguire percorsi di politica attiva del lavoro finalizzati al miglioramento dell’occupabilità e per questo motivo sono stati inviati e presi in carico dai Centri per l’impiego non possono dunque fruire della revoca della sospensione del Reddito di cittadinanza.

Per saperne di più leggi le domande frequenti e le risposte sulle nuove opportunità offerte dall’Assegno di inclusione e dal Supporto formazione lavoro: consulta la scheda di sintesi.